Seppur le Sibille erano delle profetesse dell’Antica Grecia e dell’Antica Roma, i tarocchi delle Sibille derivano da un personaggio mitologico in concreto, dalla Sibilla Cumana, che ricevette il dono della divinazione dal suo amato Dio Apollo.
I Tarocchi delle Sibille (o le Carte Sibilline), sono note a pochi cartomanti e si dice che chiacchierino molto, riuscendo a dare risposte ampie e consigli utili.
Ma nonostante le carte Sibille chiacchierino molto e la dicano lunga sul tema interrogato, la Sibilla Cumana non amava le chiacchiere umane, il rumore e la vita mondana; fu così che nel III secolo a.C. scelse come luogo di residenza una caverna su una montagna vicino al Lago d’Averno (Pozzuoli – Napoli), nota come l’Antro della Sibilla. Da qui, la Sacerdotessa, ispirata dalla divinità, trascriveva in esametri le sue predizioni su foglie di palma, queste, poi, venivano mischiate dai venti provenienti dalle cento aperture della caverna, ed è così che i suoi vaticini diventavano “sibillini”.
Non è strano pensare che il vento avesse un ruolo così importante. Esso è legato all’anima e viene chiamato “soffio divino”. Tant’è vero che nella Bibbia c’è un passo dove si dice che Dio “soffiò nelle narici un alito di vita, e poi l’uomo divenne un essere vivente” (Genesi 2,7).
Oggi il ruolo di mischiare le carte non è più lasciato al vento, ma al cartomante. Invece poi a pescare i Tarocchi e le Sibille sarà il consultante (o il cartomante stesso nel caso delle letture delle carte al telefono); così che il soffio divino della persona, ovvero l’anima, possa scegliere da un piano divino superiore le carte.
Nessun commento:
Posta un commento